Dietro ai sette monti, nell’ interno più profondo dell’Istria, a metà strada tra Pisino e Pinguente, emerge all’improvviso – Draguccio. Situato in mezzo al niente e ristretto sul dorso di un monte vi attrae semplicemente con le sue armoniose vedute antiche.
Draguć (Draguccio) è la città più famosa della municipalità di Cerovlje. Grazie al suo aspetto pittoresco e alla sua architettura, spesso ha avuto un "ruolo" in film e programmi nazionali e stranieri, perciò viene chiamata la "Hollywood istriana". Ma Draguccio non sono soltanto le quinte di un film. La sublime varietà di colori delle chiese ornamentate con affreschi e del loro tesoro ecclesiastico sono meta di escursionisti curiosi mentre le confortevoli strutture di alloggio offrono possibilità pure a voi di essere protagonisti nel silenzio che vi circonda. È anche nota per i suoi preziosi affreschi nelle chiese di San Eliseo e di San Rocco, per la collezione di opere sacre nella chiesa della Beata Vergine Maria di S. Corone, per la pala d'altare del pittore Venerio Trevisan nella chiesa parrocchiale di Santa Croce e per il ricco patrimonio glagolitico.
Attraverso il passato
Il Draguccio odierno è sorto intorno all’omonimo Castello medioevale che oggi è quasi completamente inserito nell’architettura delle epoche successive. Viene menzionato nel 1102 sotto il nome di Dravuie nell’atto di donazione del margravio istriano Ulrico ai patriarchi d’Aquilea e successivamente, come parte della Contea di Pisino diventa proprietà dei Conti di Gorizia e poi degli Absburghi. Veniva spesso attaccato dai Turchi e dai Veneziani che bruciavano e distruggevano il borgo intorno al castello, e quando alla fine, nel 1523 passò a Venezia – lo facevano pure gli Uscocchi e gli Austriaci. Le distruzioni causate dalle guerre sono poi state riprese più volte dalla peste finendo con la colera nel 1855 che ha decimato gli abitanti. È un vero miracolo che la cittadina sia sopravvisuta e che si siano conservate tante costruzioni fino ad oggi.
Passeggiando per la città
La chiesa del cimitero di San Eliseo è la più antica nel borgo. Fu costruita da pietre di colori diversi che, conforme ad un piano, furono composte negli stratti decorativi il che rappresenta il caso unico in Istria e ci rimanda alla profonda antichità a all’influsso bizantino proprio come il santo a cui è stata dedicata. L’interno della chiesa è decorato dai quadri romanici dalla fine del XIII secolo , opera dell’autore sconosciuto. Come la maggior parte delle chiesette dipinte in Istria anche questa nel XVI secolo doveva essere conformata alle delibere del concilio ecclesiastico e quindi le pareti furono imbiancate da uno stratto bianco mentre gli affreschi furono coperti. Sono stati riscoperti appena nel 1947 e restaurati dal 1986 al 1988. Durante i lavori di restauro degli affreschi è stato scoperto che sotto gli affreschi c’era uno stratto più vecchio e che il piedistallo dell’altare era un monumento romano antico.
La chiesa del Santo Rosario o la Madonna di Rosario è statacostruita nel 1641 sul posto di una chiesa più vecchia. Nella chiesa oggi è conservato un vero tesoro delle opere d’arte che comprende i quadri d’altare e cinque altari di legno ben conservati che una volta erano in uso nelle chiese di Draguccio.
La via principale è dominata da edifici che risalgono al barocco e al classicismo tra i quali c’è la casa del capitano di Draguccio e la casa nativa del maestro Josip Šestan (1892. - 1966.), il vicepresidente del primo Sabor della RP di Croazia. La torre rinascimentale che nel XV secolo fece costruire il provveditore veneziano Francesco Basadonna L’ex entrata nel castello si trova nel passaggio arcato verso nordovest.
La chiesa di San Rocco fu costruita all’inizio del XVI secolo . Una volta li c’era l’entrata principale a Draguccio e la chiesetta, infatti, serviva a difendere l’abitato dalla peste, come si credeva allora. L’interno è completamente dipinto da affreschi che in due intervalli, nel 1529 e nel 1537 fece il mastro Antonio di Padova e lo testimoniò con due scritte, una in caratteri glagollitici ed altra in quelli latini. Lui non era di Padova in Italia ma dell’odierna Kašćerga (Caschierga),un piccolo paese che si vede a occhio nudo dalla porta della chiesetta se il vostro sguardo oltrepassa il lago. Allo stesso autore viene assegnata la rappresentazione su affreschi nella chiesa di San Rocco a Oprtalj (Portole) ed è più conosciuto per il trittico di Colmo – l’unico quadro medioevale conosciuto di un pittore locale in Istria. Gli affreschi nella chiesa di San Rocco non sono stati successivamente coperti , come nella maggioranza delle chiese istriane e cosi il loro colorito si è conservato quasi completamente, ad eccezione delle parti dipinte con il colore bianco di piombo che, a causa dell’umidità sono diventate – nere.
Passando accanto ai resti della corte medioevale semicircolare ritorniamo sulla piazza principale fino alla Chiesa parrocchiale di Santa Croce 8 del XV secolo che in seguito è stata ristrutturata piu volte. Notiamo che oggi con un suo angolo si appoggia sulle fondamenta di una delle torri distrutte dell’ex castello. L’allestimento della chiesa risale maggiormente al XIX secolo ed è degno d’attenzione il quadro d’altare dipinto da Venerio Trevisan (1797. – 1871.) pittore di Dignano , attivo in Istria nella metà del XIX. secolo.
Nell’edificio che si trova di fronte all’entrata nella chiesa è nato Antonio Grossich (1849-1926), chirurgo , scienziato e politico, autore di una ventina di opere dal suo ambito professionale , è stato il primo che ha usato la tintura di iodio nel processo della sterilizzazione. Dopo la sua carriera medica di successo si è dedicato completamente alla politica e deteneva cariche importanti nella Libera Repubblica di Fiume dopo la I Guerra mondiale e per i suoi meriti legati alla “cosa italiana” nel 1923 è stato proclamato senatore italiano. Anche qui si notano i resti del castello. Una parte delle mura oggi è nascosta dalla facciata di una casa ma, se vi guardate intorno noterete un alto muro di pietra con la porta ad arco e quasi in cima al muro gli ex parapetti, oggi murati.
La chiesa del Santo Rosario o la Madonna di Rosario è statacostruita nel 1641 sul posto di una chiesa più vecchia. Nella chiesa oggi è conservato un vero tesoro delle opere d’arte che comprende i quadri d’altare e cinque altari di legno ben conservati che una volta erano in uso nelle chiese di Draguccio.
La strada principale termina in un'ampia piazza dominata dal campanile della chiesa parrocchiale del 1844. L’armonia delle facciate risalenti al XIX secolo è completata dagli enormi alberi di bagolaro, sotto i quali si trova un vecchio tavolo di pietra, simbolo dell'ex-governo della città, e un'interessante fontana del 1888. Dalla parte sud-occidentale della piazza si estende una vista panoramica mozzafiato su Grimalda e il Lago Butoniga, e l’impressione è aumentata dalla torre rinascimentale, costruita dal provveditore veneziano Francesco Basadonna nel XV secolo. Sul muro accanto alle scale è stato installato lo stemma di Basadonna e, sotto di esso, la dedica con la quale il comune di Draguć ha perpetuato la sua gratitudine al costruttore delle mura difensive. Sulla parte destra delle scale si trova un rilievo del leone di San Marco, simbolo di Venezia.
La chiesa di Santa Croce risale al 15° secolo, ma è stata successivamente ristrutturata più volte. Lla pala merita attenzione dipinta da Venerio Trevisan (1797 - 1871), un pittore da Dignano, attiva in Istria metà del XIX secolo, le cui opere numerose si trovano in Istria (Dignano, Pisino, Rovigno, Marčana, Krnica, Hreljići, Kanfanar). Secondo le ultime ricerche sull'altopiano su cui oggi sorge la chiesa parrocchiale di Santa Croce dovrebbe cercare i resti dell'antico castello. E infatti: noteremo che l'angolo nord-orientale della chiesa poggia sulle fondamenta di una delle torri demolito dell'antico castello. I resti del castello sono ancora visibili sulla parete in cui il passaggio con porta ad arco una delle chiese, dove ha ancora al top della parete si vede l'ex parapetto, oggi murata. Tale metodo di costruzione è presente in altri castelli vicini (Posrt Gradinje, Grdoselo Kršan Pazin) e datato da esperti del 14 ° secolo anche. Sopra sotoportika era un ripostiglio granaio o città per la farina e cereali, che è custodito in caso di anni imbarazzante, guerre e carestie. Attraverso pittoresco Draguccio, uscire in l'altra estremità del Draguccio alla chiesa di San Rocco.
La Chiesa di San Rocco fu costruita all'inizio del XVI secolo. C'era una volta l'ingresso principale di Draguccio, e la chiesa in realtà proteggeva l'insediamento dalla peste, come si credeva. L'interno è completamente dipinto con affreschi, che in due occasioni, il 1529 e il 1537, è stato realizzato dal maestro Anton di Padova e testimoniato con un glagolitico e una iscrizione latina. Non era di Padova in Italia, ma dall'odierna Kašćerga, un luogo visto ad occhio nudo della porta della chiesa, che si affacciava sul lago. Lo stesso autore attribuisce il dipinto della chiesa di San Rocco a Oprtalj, ed è meglio conosciuto per l'unica figura medievale (Hum) conosciuta di un pittore locale in Istria. Gli affreschi nella chiesa di San Rocco non sono come la maggior parte delle chiese istriane successivamente ricoperte di vernice, quindi il loro colore è rimasto quasi completamente conservato, tranne che i campi dipinti con tinta bianca al piombo a causa dell'umidità sono diventati neri. Da Draguccio la vista si estende sul magnifico lago di Botonega. La cittadina si trova in cima a una collina che custodisce una fortezza veneziana, nonché varie abitazioni in stile barocco e classico. Sulla piazza si trovano la chiesa parrocchiale del XV secolo, il pozzo e il fondaco. Nel cimitero vi è l’antica chiesa che si mostra con una facciata insolita e dagli interni affrescati in epoca romanica. La chiesetta di San Rocco fu affrescata dal maestro Antonio da Padova.